La mostra ha presentato opere di importanti artisti tra cui Grazia Varisco, cofondatrice negli anni ’60 del Gruppo T, Paolo Scirpa, Fabrizio Corneli, Carlo Bernardini e Nicola Evangelisti. Ognuno di loro ha esplorato l’interazione tra luce e materia in modo unico e sorprendente.

Grazia Varisco ha realizzato la serie “Schemi luminosi variabili”, oggetti cinetico luminosi, prodotti per la mostra “Arte programmata” presso lo showroom Olivetti di Milano nel 1962.

Paolo Scirpa si è orientato verso una dimensione in cui luce e spazio divengono protagonisti immateriali e spettacolari, creando strutture/sculture che danno l’immagine della profondità spesso articolandosi in intricati labirinti.

Fabrizio Corneli ha indagato il gioco dialettico fra luce e ombra attraverso sorprendenti effetti di rifrazione, scomposizione e anamorfosi, che coinvolgono lo spettatore in una pura esperienza percettiva.

Carlo Bernardini ha incentrato il suo lavoro sulla percezione dello spazio indagato attraverso il fascio di luce che penetra una realtà tutta da rivelare, creando spazi ipotetici con perimetri luminescenti, vere e proprie ambientazioni virtuali.

Nicola Evangelisti ha presentato opere basate su tematiche scientifiche, caratterizzate principalmente dall’uso della luce artificiale, indagate attraverso installazioni, light-box, fotografia e video.