MARCO CASENTINI, CRISTINA DE PEDROJUAN, GENEA LARDINI, LUCA LOMBARDI, ALICE ROMANO, SILVIA ROSA, SILVIA SIMONETTI
A GREAT JOB
06 GIUGNO – 12 LUGLIO 2025
ABOUT KROMYA
KROMYA ART GALLERY viene fondata nel 2018 a Lugano da Tecla Riva, Giorgio Ferrarin e Adriano A. Sala come risultato di una passione e di competenze comuni di lunga data. Nel 2020 KROMYA ha ampliato la propria sede con un nuovo avamposto a Verona, in Italia
Con A Great Job, KROMYA Art Gallery prosegue il suo impegno nella promozione dei talenti emergenti attraverso la sezione •YOUNG, dedicata ai linguaggi più contemporanei e alla ricerca artistica delle nuove generazioni. La mostra nasce da una relazione profonda e duratura tra Marco Casentini — artista affermato e docente all’Accademia di Belle Arti di Brera — e sei giovani artisti che hanno attraversato, in momenti diversi, il suo percorso di insegnamento: Cristina De Pedrojuan, Genea Lardini, Luca Lombardi, Alice Romano, Silvia Rosa e Silvia Simonetti.
A Great Job non è una collettiva didattica né una celebrazione accademica. È, piuttosto, il risultato di un tempo condiviso, di una trasmissione che non si è mai voluta imporre, ma che si è lasciata accadere attraverso prossimità, confronto e ascolto. Casentini, infatti, ha saputo creare attorno a sé un clima fertile, in cui il gesto e il pensiero artistico potessero svilupparsi liberamente, senza schemi precostituiti. È in questo spazio aperto che gli artisti in mostra hanno potuto formarsi, talvolta anche per deviazione o per differenza, secondo traiettorie autonome, personali, spesso divergenti.
Le opere esposte abbracciano una varietà di linguaggi — pittura, incisione, disegno, tecniche miste, materiali inconsueti — e restituiscono la complessità di uno scambio artistico profondo, fatto di affinità silenziose e differenze manifeste. Ogni lavoro è traccia di un’esperienza vissuta, di una riflessione condotta nel tempo, di una costruzione identitaria che passa attraverso la materia e la forma.
Il titolo A Great Job, frase pronunciata spesso da Casentini in atelier con tono leggero ma denso di significato, si trasforma qui in una dichiarazione affettuosa e ironica, in un riconoscimento reciproco che contiene l’essenza di ciò che accade quando si crea insieme: un lavoro ben fatto, non per obbedienza o mestiere, ma per intuizione, libertà e fiducia.
La mostra è anche un racconto generazionale: restituisce uno spaccato di sensibilità artistiche contemporanee nate da un luogo comune — un’aula, un laboratorio, un incontro — ma sviluppatesi secondo visioni indipendenti. È un’istantanea viva di una comunità temporanea, un cenacolo informale fatto di sguardi, pratiche e percorsi che continuano a evolversi anche al di fuori dello spazio accademico.
A Great Job è, in ultima analisi, un omaggio alla dimensione umana della formazione artistica: al tempo lento dell’osservazione, al valore del gesto condiviso, all’importanza del dubbio e della sperimentazione. Una mostra che parla di ciò che resta, anche quando il maestro ha lasciato l’aula.